FAVISMO: Pollini e piselli non causano crisi emolitica

Ipocondria-demenzaChissà quante volte i cittadini hanno collegato l’insorgere di vaghi malesseri solo per il fatto di essere passati di fronte ad un campo di fave nel periodo della loro fioritura. Gli stessi sindaci (in qualità di massima autorità sanitaria) fino al 2008, emettevano svariate ordinanze nelle quali si affermava che nel raggio di 300 metri dall’abitazione del soggetto affetto da carenza dell’enzima glucosio 6 fosfato deidrogenasi è fatto divieto di coltivazione di fave, e che questo divieto non aveva scadenza fino a quando il soggetto affetto non cambiasse abitazione. Perentorio era anche il documento nell’obbligare, entro 10 giorni dall’affissione dell’ordinanza, tutti i proprietari dei fondi  all’eliminazione totale dei tipi di coltura specificati.

Nel 2008 il Ministero della Salute e delle Politiche Sociali, dopo aver acquisito il parere dell’Istituto Superiore della Sanità, ha emesso una nota con la quale dava facoltà ai sindaci di non accettare la richiesta di ordinanza restrittiva, in quanto, “l’inalazione di pollini nei campi di fave può provocare malessere nei soggetti esposti affetti da favismo, ma non ci sono prove sufficienti a correlare l’inalazione del polline con lo scatenamento delle crisi emolitiche”. Nel 2012 al Comitato Nazionale per la sicurezza alimentare è stato chiesto di verificare se negli ultimi anni sono intervenuti elementi a carattere medico-scientifico tali da dimostrare che anche le inalazioni di pollini di fave e piselli possano essere considerati fattori scatenanti di crisi emolitiche”. Il Comitato ha ribadito nel documento che “attualmente non vi siano evidenze sufficienti per poter affermare che esista una correlazione tra l’esposizione a pollini di fave e piselli e l’insorgere di crisi emolitiche acute in soggetti affetti da deficit di G6PD“. Come si evince da tale documento (clicca quì per consultarlo), è necessario sfatare un luogo comune secondo cui i fabici non potrebbero mangiare piselli. recita infatti il documento che ” l’ingestione di piselli e fagiolini, o l’inalazione di loro pollini, non possono essere considerate fattore scatenante di crisi emolitiche, quali quelle riconducibili al favismo“.

 

Share
jtyjtyejtyjty

1 Comment on FAVISMO: Pollini e piselli non causano crisi emolitica

  1. Ad aprile e maggio, intorno a casa mia, ci sono alcuni che coltivano fave e gli alimentari e i supermercati sono sempre pieni di fave fresche (magari con il bel cartello in vista che avvisa che ci sono fave fresche). Io non ho nessuna crisi fabica da segnalare alla nostra mitica commissione ma vi dico che accuso una forte spossatezza e le mie urine sono sempre molto scure anche se bevo tanto. Sapete cosa significa? Che non si tratta di una “crisi emolitica” ma c’è comunque una forte riduzione dei globuli rossi. La carenza di enzima (G6PD) fa si che i miei globuli rossi sono più esposti all’ossidazione con effetto emolitico. Si, non muoio, ma non venitemi a dire che posso addormentarmi in un campo di fave e poi risvegliarmi e non ditemi che non ci sono “prove sufficienti”.

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*