CAGLIARI, peccato: retrocessione dopo 11 anni, è la nostra squadra del cuore e tiferemmo anche in serie B.

Ormai è già da qualche settimana che NOI tifosi del Cagliari “pregustiamo” l’amara retrocessione in serie B della squadra che negli ultimi 11 anni ci ha fatto vivere da protagonisti nel massimo campionato di calcio, vivendo dignitosamente queste esperienze seppur con qualche sofferenza ma anche con emozioni uniche.

zola5Dopo le gesta di Zola, Suazo, Esposito che hanno deliziato i palati più fini in termini di tecnica calcistica, abbiamo avuto la fortuna di vivere l’epoca di Matri, Jeda e Acquafresca con la storica salvezza targata “Davide Ballardini” nell’annata 2007/2008: eppure dopo quella stagione ero fermamente convinto che mai più saremmo retrocessi in B.

Infatti, nell’annata successiva, sotto la guida di Massimiliano Allegri i tifosi del Cagliari per due anni si sono tolti non poche soddisfazioni come ad esempio vincere a Torino contro la Juve e giocare alla pari con le migliori formazioni del campionato di serie A.

Poi, pian piano abbiamo nuovamente ripreso la discesa e ritrovato la normale dimensione di squadra di provincia: salvezze ogni anno più sofferte fino ad arrivare all’avvicendamento dei vertici societari e pagare il salasso più pesante: la retrocessione in serie B.

ballardini01GForse, come afferma qualcuno, la retrocessione in serie B Non è un dramma, ma semplicemente è lo sport. Diventerà un dramma sportivo se non si farà tesoro degli errori di quest’anno. La B per una piazza come Cagliari può essere un’opportunità se si è bravi a prendere esempio da chi ha saputo subito risalire in serie A; Nello sport si può perdere, ci mancherebbe. Nel calcio come nella vita si può fallire, capita. È fuori discussione. Ma diciamola tutta: che piaccia o meno, il Cagliari (così come qualsiasi altra squadra) esiste perché esistono i tifosi.

E a proposito di tifosi, sono rimasto molto colpito dall’intervista rilasciata all’Huffington Post dal giornalista piemontese Darwin Pastorin, juventino doc, che ha raccontato – con singolare orgoglio – di aver assistito assieme al figlio Santiago alla partita di sabato scorso tra Juventus e Cagliari: fin quì nulla di strano se no che il figlio di Pastorin è un tifosissimo del Cagliari.

Tangibile la delusione del giovane al triplice fischio, così come tale è stato all’errore clamoroso di Sau a due minuti dalla fine (tutti noi ne sappiamo qualcosa) anche se il ragazzo non ha battuto ciglio e avrebbe commentato: “Seguirò la mia squadra del cuore anche in B, non importa. Papà, andiamo a Novara e Vercelli il prossimo anno?” Semplicemente esemplare: il tifo non ha categoria e noi tutti lo sappiamo.

FORZA CAGLIARI !!!!

 

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