AUGURI PAPA FRANCESCO ……..

AUGURI PAPA FRANCESCO – BERLUSCONI: IL CASO RUBY NON FINISCE MAI –ZEMAN-CAGLIARI: TOH CHI SI RIVEDE!!!

Neanche il tempo di risolvere l’enigma dell’Inter di Mancini che perde un’importantissima partita di Europa League contro una pattuglia di tedeschi  e chiederci come mai lascia in panchina uno dei migliori portieri del mondo per far giocare un portiere che è famoso “solo” per le sue “papere”, che ci troviamo catapultati al 13 marzo 2015: ma và!!! Questa data mi ricorda qualcosa; ero a casa, in un triste pomeriggio di Marzo, insieme a mio figlio Antonio a giocare con la piccola Matilde mentre veniva annunciato l’avvento del nuovo papa: “habemus papam”.

papa francesco“Auguri e grazie carissimo Papa Francesco per questi due anni straordinari: un segnale di speranza ed uno stimolo per tutta l’umanità” da parte di uno che con la Tua Chiesa non ha certo un bel rapporto e che, ogni tanto, si smarrisce …. per strada. Il messaggio pastorale di Papa Francesco rappresenta oggi un ancoraggio ed un punto di riferimento costante per tutti coloro che nel mondo si battono contro la guerra, le ingiustizie sociali, la povertà, la disoccupazione, il capitalismo predatorio e senza regole. L’attenzione ai più deboli è stata in questi due anni di pontificato il motivo ispiratore di tutte le iniziative di Francesco con i suoi viaggi, i suoi discorsi, la sua straordinaria semplicità comunicativa”. Per questo motivo, personalmente, voglio ringraziare con molto affetto e sincera riverenza Papa Francesco, augurandogli di continuare il suo alto magistero spirituale con la stessa determinazione e lo stesso coraggio dimostrato fino ad oggi.

Dal “nostro Francesco”, giusto per stare in tema, abbiamo festeggiato in data 11 marzo l’assoluzione di Berlusconi nel processo Ruby; Berlusconi si sà, è come la Juventus: o si odia, o si ama. Per cinque anni la Procura di Milano ha rivoltato le lenzuola di Silvio Berlusconi alla caccia di reati. Le sue abitudini, le sue frequentazioni e le sue conversazioni sono state messe in piazza e l’ex presidente del Consiglio è stato descritto come un satiro, anzi come una specie di malato sessuale, esposto al ludibrio e al dileggio. Ma oggi si scopre che i fatti contestati, aver fatto sesso con una minorenne e aver concusso dei funzionari di polizia allo scopo di nascondere il primo reato, non ci sono, non sono provati. L’avvocato di Silvio ha detto: “Il peccato non è reato …. se la vedrà in confessionale” aggiungiamo: beato il prelato che lo dovrà ascoltare e beato Nostro Signore che lo dovrà perdonare. La cosa che ricordo di tutta questa storia, è che Ruby una volta interrogata e schedata venne affidata a Nicole Minetti (mica a madre Teresa!!!).

Cinque anni di pettegolezzi, di brogliacci, di soldi spesi in intercettazioni e indagini, dunque, buttati così. Come l’immagine internazionale dell’Italia, sepolta sotto quintali di fango. Ma la montagna di discredito e di accuse non ha partorito un reato, neanche piccolo piccolo; e allora la domanda sorge spontanea: E ADESSO CHI PAGA?

Infine voglio chiudere questo editoriale con un pensiero rivolto al ritorno di Zeman al Cagliari nellazeman-primo-piano-2 disperata corsa verso la salvezza; È tornato così, in silenzio come sempre, nella sera del nove di marzo. Ha guardato l’orologio, le lancette erano ferme alle undici di quel 23 dicembre, quando il Cagliari andò per la sua strada, lui per la sua e noi a cercare di capire perché si era interrotto il progetto (vedere qui l’articolo). Il tempo non era più passato da quel fatidico giorno, tutto era rimasto come un tempo.

Con un respiro lui si è accorto che l’aria è sempre la stessa, con un pensiero ha capito che il letargo, l’incubo, è finito: il boemo è tornato. Il Maestro è tornato, Zeman è tornato.

“Son tornato per i tifosi” ha detto. Ma non è vero, Zeman è tornato per tutti. L’ha fatto per il Cagliari, perché lui è l’uomo di cui i rossoblù oggi hanno bisogno, con la sua voglia di andare a fare la partita sempre e comunque, di cercare la vittoria ad ogni costo, di inseguire le grandi imprese, qual è oggi la salvezza. Ma il tecnico di Praga è tornato anche per il calcio, forse senza manco saperlo. Un uomo così non può che servire al movimento. Lui che ha deciso di fare della sua carriera un oggetto di studio, che ha deciso di mettere la prestazione davanti al risultato, lo spettacolo davanti alla coppa, il bello davanti ad ogni cosa in un calcio dominato dall’esasperazione per il risultato di cui lui stesso è rimasto vittima. E allora si riparte da qui, da Zeman, si riparte dal principio, da dove ci eravamo lasciati. Perché il 9 marzo, in un momento di tristezza o forse di disperazione, lui si voltò pronto a ricominciare da dove eravamo rimasti?

 

 

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