
Eh sì, proprio così: ci accorgiamo tutti ma nessuno fa nulla.
Pagare una carrozzina 530 euro da parte della Asl e poi scoprire che il privato cittadino la paga appena 130 euro fa rabbrividire; Un letto? sul mercato costa 150 euro, per le aziende sanitarie sarde 284 euro.
E così succede che mentre la Regione Sardegna piange miseria e taglia i servizi sanitari ai cittadini sardi, le Asl si vedono costrette ad acquistare protesi, presidi e ausili facendo riferimento al prezziario del famoso “Nomenclatore Tariffario”.
Per intenderci, il Nomenclatore Tariffario Nazionale è quel listino prezzi che fu creato nel 1992 e mai aggiornato fino ad oggi, che imponeva alle Asl (allora erano Usl) di acquistare il materiale di cui sopra a un tariffario prestabilito che includeva dei prezzi leggermente più bassi rispetto a quelli di mercato.
Il problema è che, nel corso degli anni, per via delle leggi del mercato tali prezzi sono andati via via calando fino ad arrivare ai nostri giorni con percentuali pari all’80% in meno rispetto al 1992.
Allora si potrebbero profilare svariate soluzioni: qualcuno dovrebbe prendere in considerazione un banalissimo modo per evitare quanto sta succedendo, e cioè procedere con le ” gare di acquisto”, chiaramente esse dovranno essere tecnicamente esaustive in modo da evitare al minimo le incomprensioni nella successiva fase di analisi tecnico/economica, monitorato da figure professionalmente valide in modo da ottenere il miglior prezzo di mercato, altrimenti inviare direttamente il cittadino all’acquisto di presidi e ausili ed effettuare il rimborso allo stesso della fattura rilasciata dalla Farmacia.
Da valutare, infine, un terzo aspetto: I magazzini delle Asl sono strapieni di carrozzine, letti, deambulatori ecc.; valutare attentamente tutto ciò che si ha in carico, sanificare e rimettere in circolo il tutto (tranne il materiale di consumo come ad esempio i materassi) sorvegliando che il tutto venga rispettato e restituito nei tempi e nelle condizioni migliori.
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