Per quanti anni vanno conservate bollette, ricevute di pagamento e bollo?

Conservazione dei documenti e termini di prescrizione ricevute di pagamento, per quanti anni si conservano bollette gas luce e acqua bollo, tasse e affitto?

170x119-Guida-Fisco-conservazione-documenti-bollette-multe-dichiarazionila conservazione documenti come bollette pagate, quietanze, ricevute di pagamento di affitto o bollo e tasse è molto importante perché a volte rappresentano l’unica difesa del consumatore. Molte spesso capita infatti che pagamenti regolarmente effettuati dal cliente vengano richiesti anche più volte dallo stesso gestore perché “dicono” di non ancora ricevuto il pagamento e per questo richiedono la dimostrazione del versamento effettuato con la copia della bolletta pagata via fax o per email.
Per non rischiare quindi di pagare due volte lo stesso importo perché si è buttata prima del tempo la ricevuta, bisogna fare attenzione a cosa dice la legge circa i tempi di prescrizione del credito.

Conservazione dei documenti: cosa dice la legge?
La conservazione dei documenti è regolata dall’articolo 2934 del Codice civile che stabilisce che “ogni diritto disponibile si estingue allorché il titolare del diritto stesso non lo esercita per un determinato periodo di tempo”. Ciò significa che i termini di conservazione dipendono dalla tipologia di documenti che prevedono diversi tempi di prescrizione dei relativi diritti. Qualora non specificato dalla legge, si applica il termine ordinario di prescrizione che è di 10 anni.
Vi sono poi atti e documenti che per la loro natura e importanza è bene conservare per sempre come ad esempio le sentenze di separazione, divorzio, atti notarili, documentazione sanitaria, buste paga, contratto di lavoro e così via.

Quanti anni si conservano bolli auto? Per 3 anni:
Le ricevute del bollo auto non vanno buttate prima dei 3 anni. Il termine dopo il quale il bollo cade in prescrizione è infatti dopo il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello dell’avvenuto pagamento. Per cui se si paga il bollo il 20 gennaio 2015 la ricevuta va conservata fino al 31 dicembre 2018. Dopo questo termine il pagamento non può essere richiesto nuovamente al contribuente. Discorso a parte se il mancato pagamento viene iscritto a ruolo e notificato per mezzo di cartella di pagamento esattoriale. In questo caso, se non si dimostra l’effettivo pagamento del bollo, si è costretti a pagare il debito con i relativi interessi. Stesso periodo di conservazione e prescrizione, quindi di 3 anni, anche per le cambiali e per le parcelle pagate a professionisti e i compensi per artigiani sempre che queste ultime due voci, non rientrino ai fini fiscali nella dichiarazione dei redditi con il cd. Ecobonus ristrutturazioni edili e risparmio energetico. In questo caso, tali ricevute vanno conservate per 10 anni, periodo di ripartizione della spesa + altri 4 anni per la verifica sull’ultima dichiarazione.

Per quanti anni vanno conservate le bollette pagate di gas, luce, acqua e telefono?

Quanti anni si conservano le bollette? Le bollette pagate di gas, luce, acqua, telefono e tutto ciò che rientra nell’erogazione di servizi pubblici di consumo, devono essere conservate per 5 anni a partire dalla data di pagamento della bolletta. In questo lasso di tempo, il gestore del pubblico servizio, può richiedere copia del pagamento come dimostrazione della regolarità del versamento. Quindi se si paga una bolletta il 10 ottobre 2014 si può buttare solo dopo 5 anni e solo dopo il 31 dicembre, quindi dal 1° gennaio 2020 il credito cade in prescrizione e quindi non è più esigibile da parte del gestore e il cliente ha diritto a non dover dimostrare il pagamento. Se invece la bolletta è stata buttata prima dei 5 anni, il cliente dovrà ripagare la bolletta che non risulta contabilizzata dal gestore perché non può dimostrare l’effettivo pagamento.

Per quanti anni vanno conservate le dichiarazioni dei redditi?
Le dichiarazione dei redditi vanno conservate per 4 anni per cui gli avvisi di accertamento vanno notificati al contribuente al massimo entro il 31 dicembre del 4° anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione. Se si presenta la dichiarazione dei redditi con il modello 730 2015 o Unico 2015 la richiesta di accertamento fiscale può essere quindi fatta entro il 31 dicembre 2019, se fatta successivamente la notifica è da ritenersi nulla perché sono prescritti i termini. In caso invece di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, ovvero, mancata presentazione del 730 o Unico o nulla, l’avviso di accertamento fiscale può essere notificato entro il 31 dicembre del 5° anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata, per cui entro il 2020 nell’esempio di cui sopra. Il 31 dicembre 2014 scadranno invece i termini per l’accertamento nei confronti dei contribuenti che hanno presentato nell’anno 2010 il modello 730, Irap, Unico e IVA.

Per quanto tempo si conservano le multe?
Per quanto si conservano le contravvenzioni? Le ricevute di pagamento di multe e contravvenzioni stradali vanno conservate per 5 anni. Secondo infatti la sentenza 5828/2005 della Corte di cassazione, i 5 anni è il tempo necessario perché cadano in prescrizione i crediti per le sanzioni inflitte in base all’articolo 209 del Codice della strada. Se la multa viene inviata quindi superato detto termine o ne viene richiesto nuovamente il pagamento, il cittadino non è obbligato a pagare.

Conservazione ricevute di pagamento da 1 a 5 anni:
Le ricevute di pagamento che riguardano iscrizioni scolastiche o palestre, attività sportiva in generale, devono essere conservate per 1 anno. Il periodo di conservazione passa però a 5 anni, se tali ricevute sono state utilizzate dal contribuente nella dichiarazione dei redditi con Modello 730 o Unico a fini fiscali in qualità di spese detraibili IRPEF.
Le ricevute di pagamento che vanno conservate per 5 anni sono invece:
Ricevute di pagamento tasse vanno conservate per 5 anni, ossia, fino al 31 dicembre del quinto anno successivo al versamento.
Pagamenti rateali e mutui: le ricevute vanno conservate fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata effettuata la detrazione degli interessi passivi pagati.
Ricevute di canone di locazione: sono da conservare per 5 anni. Dal momento che la Legge di Stabilità 2014 ha vietato di pagare il canone di affitto in contanti per le locazioni ad uso abitativo, i bonifici e gli assegni possono comunque essere utilizzati per dimostrare l’avvenuto pagamento del canone di locazione.
Assicurazioni auto e moto, polizze vita e casa: se il contratto assicurativo non prevede un termine prefissato, la quietanza di pagamento deve essere conservata per 1 anno, mentre le polizze vita se utilizzate ai fini fiscali, devono essere conservate per 5 anni.
Spese mediche vanno conservate per 5 anni, soprattutto se vengono portate a detrazione spese mediche IRPEF dichiarazione dei redditi con modello 730 e Unico, e se dichiarate anche per familiari a carico secondo quanto previsto dalla legge.
Ricevute di pagamenti IMU e TASI: la conservazione delle ricevute di pagamento di F24 o bollettini, decorre a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui è stato effettuato il versamento. Per cui se l’IMU è stata pagata il 16 giugno in acconto e il 16 dicembre il saldo, la conservazione parte dal 1° gennaio 2015 per 5 anni.

Ricevute da conservare per 10 anni quali sono?
Le ricevute di pagamento che vanno conservate per 10 anni sono:
Ricevute per spese di ristrutturazione della casa: il periodo di conservazione finisce il 31 dicembre del 10° anno successivo a quello in cui il contribuente ha avuto la detrazione dell’ultima quota dello sconto IRPEF del 50% se le spese sostenute pagate con bonifico sono state effettuate dal 26 giugno 2012 al 31dicembre 2014, 40% delle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015 e 36% delle spese effettuate dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016.
Tassa sui rifiuti TARI: La conservazione della ricevuta di pagamento ha temine il 31 dicembre del decimo anno successivo a quello in cui è avvenuto il versamento della tassa.
Canone TV abbonamento RAI: un tempo la conservazione del canone Rai era solo per 5 anni ma una sentenza della Cassazione ha di fatto allungato il termine e quindi la prescrizione a 10 anni.

 

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